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Ci troviamo nel Parco Nazionale del Pollino, nelle aree interne della bella Calabria e precisamente nella caratteristica di Orsomarso, un luogo dove il tempo sembra essersi fermato. Orsomarso è uno scrigno di tesori per storia e cultura. Il suo fiore all’occhiello? Il Palazzo Baronale, una meravigliosa struttura medievale che sussurra storie di nobiltà, intrighi e grandezza architettonica.
Il Palazzo Baronale di Orsomarso, una trama storica svelata
Il Palazzo Baronale di Orsomarso non è un edificio qualunque. È una capsula del tempo, una testimonianza tangibile di un’epoca passata che riecheggia ancora nell’acciottolato delle strade del paese. Il palazzo risale al periodo medievale, quando cavalieri e nobili erano i custodi del potere e del prestigio.
Un tempo il palazzo era la residenza signorile di un certo Stefano, un uomo di notevole influenza che fu insignito del titolo di barone di Ursumartio. La sua eredità è rimasta impressa negli annali della storia, soprattutto in un processo che si svolse a Scalea nell’afosa estate del luglio 1152. Il processo non riguardava oscuri intrighi di potere o tradimento, ma una vigna. Una vigna situata a Charitus, una zona oggi conosciuta come “Garritu” a Orsomarso. La disputa su questa vigna tra l’abate reggente dell’Abbazia benedettina di Santa Maria della Matina e un sacerdote di nome Pietro da Mercurio è un’affascinante traccia che documenta la narrazione della storia del palazzo.
Grandezza architettonica del Palazzo Baronale di Orsomarso: una testimonianza del tempo
Il Palazzo Baronale con la sua imponenza, è una vera meraviglia architettonica. La sua facciata è ornata da un maestoso portale bugnato in pietra locale. Questo portale, come una sentinella silenziosa, sorveglia l’ingresso al cortile, che a sua volta conduce al sentiero che si snoda fino alla Torre dell’Orologio.
Fino agli anni ’60, il palazzo vantava una bella “loggia” (terrazza) rettangolare. Questa loggia, composta da cinque grandi finestre ad arco a tutto sesto sui lati lunghi e tre sui lati corti, si ergeva orgogliosamente sopra il tetto nel lato destro della facciata del palazzo. Era uno splendido spettacolo da vedere, una testimonianza dell’abilità architettonica del periodo medievale.
Le ingiurie del tempo e la richiesta di restauro
Tuttavia il tempo, eterno artista, ha avuto la meglio su questa splendida struttura, cancellando tratti significativi. Una sfortunata operazione di decapitazione urbana negli anni Cinquanta ha privato il palazzo del suo complesso e armonioso sistema di balconi ad arco. Nonostante ciò, il palazzo, resistente come sempre, conserva la sua architettura medievale e rinascimentale. La sua struttura quadrangolare, chiusa sulla roccia della torre, continua a dominare il centro storico da ogni lato.
Il cortile interno del palazzo, per quanto riservato e silenzioso, mantiene ancora dettagli costruttivi antichi. Le scale interne che conducono ai vari appartamenti privati, costruite in lastre di pietra locale, sono ora incorniciate da alte erbacce, a struggente ricordo del fatto che il palazzo è stato a lungo privo di presenza umana.
Negli ultimi anni il palazzo ha dovuto affrontare una nuova minaccia. Il crollo di alcune parti del tetto e le infiltrazioni d’acqua hanno fatto temere danni irreversibili. Ma, come una fenice che risorge dalle ceneri, il palazzo si è salvato grazie a un tempestivo intervento di ricostruzione del tetto. Rimane tuttavia la necessità di un intervento di restauro completo e di un’adeguata valorizzazione di questa struttura.
L’appello a preservare il nostro patrimonio storico
Il Palazzo Baronale di Orsomarso è un simbolo della nostra storia comune e del nostro patrimonio culturale. È un ricordo della nobiltà del passato e della grandezza architettonica del periodo medievale. La conservazione di queste strutture storiche non è solo una responsabilità, è un dovere che dobbiamo al nostro passato e al nostro futuro.
Il palazzo, con il suo portale bugnato e la silenziosa torre dell’orologio, è una testimonianza dell’abilità architettonica dei nostri antenati. È un simbolo della resilienza della città, che ha resistito alle ingiurie del tempo e alla sfortunata operazione di riqualificazione urbana,non valutata a fondo.
Il palazzo è anche uno struggente promemoria della natura transitoria della presenza umana. Le alte erbacce che incorniciano le scale di pietra, l’assenza della magnifica loggia di un tempo e gli appartamenti silenziosi sono tutti appelli che chiamano a gran voce l’impegno ad un restauro profondo e alla conservazione.
Negli ultimi anni, il palazzo ha affrontato minacce che avrebbero potuto portarlo alla rovina. Il crollo di parti del tetto e le infiltrazioni d’acqua erano segnali inquietanti. Ma, grazie a un intervento tempestivo, questa meravigliosa struttura è stata salvata da un pericolo immediato. Ciò,però, non è sufficiente. Il palazzo non merita solo di sopravvivere, ma di prosperare.
Un intervento di restauro completo è la necessità del momento poiché il palazzo deve essere riportato al suo antico splendore, non solo per il suo bene, ma per il bene di Orsomarso e della sua gente. Questa meraviglia architettonica non è solo una parte della storia della città, è una parte della sua identità.
Inoltre, il palazzo deve essere adeguatamente valorizzato e promosso. È un tesoro che deve essere condiviso con il mondo. La sua storia deve essere raccontata perché il Palazzo Baronale di Orsomarso non è solo una meraviglia medievale; è anche una testimonianza della ricca storia culturale che appartiene alla città, che ci parla del suo vissuto e delle radici di questo luogo incantato.